Il progetto intende affrontare la perdita di biodiversità migliorando la qualità paesaggistica, incrementando le connessioni ecologiche e realizzando piccoli interventi di deframmentazione localizzati in un’area precisa, punto di congiunzione tra Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud. L’area prescelta si trova tra due corridoi primari individuati dalla RER – Rete ecologica regionale, che si sovrappongono, ad una scala di maggiore dettaglio, alla Carta di connessione ecologica del Parco del Ticino. L’area centro – ovest del Parco Agricolo Sud è quella a maggiore qualità ambientale, si trovano sul territorio di Progetto, o nelle immediate vicinanze, due delle quattro riserve naturali del Parco (Fontanile Nuovo e Bosco di Cusago) e l’unico bosco planiziale rimasto, il Bosco di Riazzolo, definito nel PTC del Parco come Zona di interesse naturalistico (art. 31 PTC). Inoltre, gli agricoltori di quest’area sono quelli notoriamente più sensibili alle tematiche ambientali, con la presenza di tre aziende biologiche (su 5 totali presenti nel Parco, delle quali una in conversione) e due punti parco.
Primo obiettivo del progetto è dunque DEFRAMMENTARE i punti critici individuati dai due strumenti, incrementando nello stesso tempo la presenza di siepi, attraverso la facilitazione degli agricoltori all’accesso alle specifiche misure del PSR. L’opera di affiancamento agli agricoltori sarà costituita da un’azione di PROMOZIONE PORTA A PORTA DELLE MISURE AGRO AMBIENTALI DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE: attraverso un operatore qualificato e riconosciuto sul territorio contatteremo le aziende agricole dei comuni coinvolti, facendo un’opera di sensibilizzazione ambientale e proponendo l’affiancamento per presentare domanda di contributo alla Provincia di Milano. Gli agricoltori virtuosi saranno inoltre incentivati da un “premio” conferito per l’adesione all’iniziativa, che ricompenserà simbolicamente il mancato reddito della porzione di terreno aziendale convertito a siepe e il possibile minor pagamento unico aziendale che andrà crescendo con gli anni, per i motivi esposti nel precedente capitolo 2. Intendiamo dunque implementare sia il punto di vista pratico (nuovi impianti) che la conoscenza della valenza ecologica di questi ambienti tramite specifiche azioni di comunicazione presso gli stakeholders (agricoltori, associazioni di categoria, comuni, cittadinanza attiva).
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